La valutazione dovrebbe misurare la distanza tra prestazione attesa e prestazione concretamente realizzata. La valutazione per essere educativa deve anche dire in cosa si realizza questa distanza misurata. Il voto numerico è in grado di dirmi la distanza tra prestazione reale e prestazione attesa, ma non mi può dire in cosa si realizzi questa distanza.

Question

Answer

Con: E' vero quello che viene detto. Ciò non implica l'eliminazione del voto numerico (e men che meno termini connotati come 'tirannia del voto') ma semplicemente la sua integrazione con la valutazione analitica. Il che avviene: verso gli alunni, attraverso le griglie, e prima ancora attraverso le correzioni del docente; verso i genitori, nei colloqui. Ben vengano, comunque, descrizioni analitiche unite al voto.

Answer

Pro: Perché la valutazione abbia senso quindi abbisogna della descrizione analitica della prestazione; quindi la valutazione educativa non si realizza tanto nel voto, che può anche essere fuorviante, quanto nel giudizio analitico

Perché la scuola italiana adempia al meglio alla sua funzione educativa, occorre che si liberi dalla tirannia del voto

Pros

Cons

Perché la valutazione abbia senso quindi abbisogna della descrizione analitica della prestazione; quindi la valutazione educativa non si realizza tanto nel voto, che può anche essere fuorviante, quanto nel giudizio analitico

Selected claim, supporting its parent

Pro claim 1, children below

Perché la valutazione abbia senso quindi abbisogna della descrizione analitica della prestazione; quindi la valutazione educativa non si realizza tanto nel voto, che può anche essere fuorviante, quanto nel giudizio analitico

Con claim 1, children below