Perché la scuola adempia al meglio alla sua funzione educativa, occorre liberare la valutazione dalla tirannia del voto

Question

Answer

Pro: Il voto numerico entra nella scuola italiana non tanto per adempiere ad una funzione educativa, quanto per stabilire gerarchie in una scuola, quella di fine '800, che pericolosamente si apriva alle classi sociali inferiori. Il voto numerico serve quindi in primis per stabilire gerarchie Storia della pagella

Answer

Pro: Se il voto, tanto più se "in itinere", non è accompagnato da una spiegazione analitica della valutazione degli indicatori che si intendevano accertare con la prova valutata e da indicazioni su come mantenere o confermare i livelli in essa mostrati, chi lo legge (studente/ssa, famiglia/tutori, dirigente) non è in grado di stabilire se si sta lavorando in modo proficuo o no. "Celare" queste indicazioni può implicare una gestione (etimologicamente e didatticamente) autocratica della valutazione.

Answer

Pro: Chi difende il voto numerico lo fa spesso adducendo ragioni aneddotiche che servono a costruire un'immagine della scuola del passato che non è esistita nella realtà

Answer

Con: Anche se esistesse una supposta tirannia del voto, non ci sono motivi per liberarsene senza alternative meno tiranniche.

Answer

Con: Non esiste una tirannia del voto

Answer

Con: il sistema di voti numerici aiuta a preparare gli studenti per ambienti futuri (come l'università o il mondo del lavoro) in cui saranno valutati in modo quantitativo.

Answer

Con: Un sistema senza voti potrebbe portare a una mancanza di uniformità nella valutazione, rendendo più difficile per gli studenti e i genitori capire il progresso

Answer

Con: Piuttosto che "liberarsi" della "tirannia del voto", la scuola italiana potrebbe considerare di migliorare il suo utilizzo, combinando valutazioni numeriche con feedback più qualitativo, per fornire un quadro più completo e equilibrato delle abilità e delle conoscenze degli studenti.

Answer

Con: Contesto fin dall'inizio il lessico tendenzioso utilizzato: "liberare" e "tirannia".

Answer

Pro: La valutazione è la stima di un valore. Il voto l’espressione di una volontà. Basta guardare alle etimologie e si capisce che le due cose non possono andare insieme

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Pro: La valutazione dovrebbe misurare la distanza tra prestazione attesa e prestazione concretamente realizzata. La valutazione per essere educativa deve anche dire in cosa si realizza questa distanza misurata. Il voto numerico è in grado di dirmi la distanza tra prestazione reale e prestazione attesa, ma non mi può dire in cosa si realizzi questa distanza.

Perché la scuola italiana adempia al meglio alla sua funzione educativa, occorre che si liberi dalla tirannia del voto

Perché la scuola adempia al meglio alla sua funzione educativa, occorre liberare la valutazione dalla tirannia del voto

Pros

Cons

La valutazione è la stima di un valore. Il voto l’espressione di una volontà. Basta guardare alle etimologie e si capisce che le due cose non possono andare insieme

Chi difende il voto numerico lo fa spesso adducendo ragioni aneddotiche che servono a costruire un'immagine della scuola del passato che non è esistita nella realtà

Contesto fin dall'inizio il lessico tendenzioso utilizzato: "liberare" e "tirannia".

Piuttosto che "liberarsi" della "tirannia del voto", la scuola italiana potrebbe considerare di migliorare il suo utilizzo, combinando valutazioni numeriche con feedback più qualitativo, per fornire un quadro più completo e equilibrato delle abilità e delle conoscenze degli studenti.

Un sistema senza voti potrebbe portare a una mancanza di uniformità nella valutazione, rendendo più difficile per gli studenti e i genitori capire il progresso

il sistema di voti numerici aiuta a preparare gli studenti per ambienti futuri (come l'università o il mondo del lavoro) in cui saranno valutati in modo quantitativo.

Non esiste una tirannia del voto

Anche se esistesse una supposta tirannia del voto, non ci sono motivi per liberarsene senza alternative meno tiranniche.

Selected thesis

Perché la scuola adempia al meglio alla sua funzione educativa, occorre liberare la valutazione dalla tirannia del voto

Pro claim 1, children below

Pro claim 2, children below

Pro claim 3, children below

La valutazione è la stima di un valore. Il voto l’espressione di una volontà. Basta guardare alle etimologie e si capisce che le due cose non possono andare insieme

Pro claim 4

Chi difende il voto numerico lo fa spesso adducendo ragioni aneddotiche che servono a costruire un'immagine della scuola del passato che non è esistita nella realtà

Pro claim 5

Con claim 1, children below

Contesto fin dall'inizio il lessico tendenzioso utilizzato: "liberare" e "tirannia".

Con claim 2, children below

Piuttosto che "liberarsi" della "tirannia del voto", la scuola italiana potrebbe considerare di migliorare il suo utilizzo, combinando valutazioni numeriche con feedback più qualitativo, per fornire un quadro più completo e equilibrato delle abilità e delle conoscenze degli studenti.

Con claim 3, children below

Un sistema senza voti potrebbe portare a una mancanza di uniformità nella valutazione, rendendo più difficile per gli studenti e i genitori capire il progresso

Con claim 4, children below

il sistema di voti numerici aiuta a preparare gli studenti per ambienti futuri (come l'università o il mondo del lavoro) in cui saranno valutati in modo quantitativo.

Con claim 5, children below

Non esiste una tirannia del voto

Con claim 6, children below

Anche se esistesse una supposta tirannia del voto, non ci sono motivi per liberarsene senza alternative meno tiranniche.